Basilica Santa Maria della Passione

Via Conservatorio, 12-14. (Apri Mappa)
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Descrizione

Poco lontano dal Palazzo di Giustizia si trova uno dei monumenti più pregevoli del Rinascimento italiano: la Basilica di Santa Maria della Passione, una struttura imponente collocata nel centro della città e considerata seconda per ampiezza al Duomo.
Sorta per iniziativa del ricco prelato Daniele Birago (1486), che la donò ai Canonici Regolari Lateranensi di Sant’Agostino, l'opera originaria con pianta a croce greca fu portata a termine da Giovanni Battagio e poi proseguita da Cristoforo Lombardo, che realizzò, nel 1530 la cupola, alta 49,7 metri e larga 23 metri.
Nel 1573 la pianta fu estesa a croce latina, con le tre navate anteriori. La facciata Barocca della chiesa, costruita tra il 1692 e il 1729 su progetto dello scultore Giuseppe Rusnati, ospitava un complesso di figure ispirate al tema della Passione di Cristo, che sono state rimosse in parte nel 1864.
L'interno della chiesa è un'autentica pinacoteca che custodisce alcune tra le più rinomate e rare pitture rinascimentali: “La Deposizione”, attribuita a Luini, ’”L’Ultima Cena” di Gaudenzio Ferrari e il “Digiuno di San Carlo” realizzato da Daniele Crespi. Nella sala capitolare, infine, si possono ammirare gli affreschi di Ambrogio da Fossano, detto "il Bergognone".
Sede di un'intensa attività musicale, tra il XVI e il XVII secolo sotto l'imponente cupola, furono costruiti due organi dialoganti, posti uno in fronte all'altro: quello di destra fu realizzato dal celebre Antegnati, quello di sinistra fu realizzato dall'organaro Valvassori (autore anche dell'organo del Duomo). A tutt’oggi vi si tengono frequenti concerti a quattro mani di musica classica per organo.
L’antico monastero, adiacente alla chiesa, ospita oggi lo storico conservatorio “Giuseppe Verdi”. La sala grande può ospitare 1800 persone ed è adatta per musica sinfonica e corale. Di grande interesse è anche la Biblioteca del Conservatorio con oltre 80mila volumi, 400mila opuscoli di letteratura musicale e vari manoscritti di Mozart, Paisiello, Rossini, Verdi, Bellini e molti altri.
Nella cappelle a destra, di grande interesse è “il Cristo alla Colonna” opera del Procaccini e “La Madonna del Caravaggio” affresco attribuito al Bramantino. Inoltre, ai pilastri del presbiterio sono esposti i dipinti che narrano gli episodi della Passione di Cristo. Le opere sono per lo più attribuite a Daniele Crespi e tra queste la più significativa: “Il Cristo inchiodato alla Croce”.