Casa degli Omenoni

Via degli Omenoni, 2. (Apri Mappa)
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Descrizione

Leone Leoni, artista sia alla corte di Carlo V, sia a quella di Filippo II, dopo una vita avventurosa sceglie Milano come sua città d’elezione e vi fa costruire Casa degli Omenoni. Il termine Omenoni, che proviene dal dialetto milanese e significa “grandi uomini”, riguarda le otto cariatidi maschili della facciata, scolpite in pietra di ceppo da Antonio Abondio, probabilmente su disegno di Leone Leoni.
Le cariatidi, insieme all’elegante ornamentazione del cornicione con leoni, aquile, chimere e festoni, testimoniano l’alternarsi, sulla facciata, di rigore architettonico con ricchezza di elementi decorativi.
Tema ricorrente nella decorazione della casa, il leone fa riferimento, oltre che al nome, al carattere irruento di Leone Leoni.
Lascia senza fiato il crudo realismo del bassorilievo sopra la porta-finestra, dove l’artista raffigura un satiro che nel disperato tentativo di sottrarsi all’aggressione di due leoni indietreggia sino a sporgersi dal cornicione. L’opera è un monito per i visitatori malintenzionati.
Il salone ottagonale al primo piano ha ospitato in passato le collezioni di Leone Leoni. Dalle antichità ai calchi di sculture famose, dai dipinti di Tiziano, Parmigianino e Correggio al Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
Il palazzo è sede dal 1924 di Clubino, esclusivo circolo per gentiluomini.Giorgio Vasari descrive, ne “Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori et architetti”, le cariatidi maschili della facciata facendo un collegamento con l’arte scultorea di Michelangelo, costante fonte di ispirazione per Leone Leoni.
Il Codice Atlantico, la più vasta raccolta al mondo di disegni e scritti autografi di Leonardo da Vinci, è allestito alla fine del Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni, figlio di Leone. Infatti, Pompeo Leoni aveva recuperato una parte degli studi autografi di Leonardo dagli eredi di Francesco Melzi, l’allievo a cui erano stati affidati in punto di morte. Il nome “Atlantico” è relativo alle dimensioni dei fogli, che all’epoca erano solitamente utilizzati per gli atlanti geografici. Oggi è custodito presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Alla fine dell’Ottocento il palazzo è sede della casa musicale Ricordi.
Negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso il palazzo ospita un teatro chiamato “Teatro del Convegno”, diretto da Enzo Ferrieri, dove recitavano grandi attori, come Renzo Ricci ed Eva Magni.