Castello Sforzesco

Piazza Castello, 2. (Apri Mappa)
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Descrizione

Rocca difensiva, residenza, caserma militare, sede di musei e istituzioni culturali: diverse e complesse sono state le trasformazioni che nel corso dei secoli hanno modificato il Castello Sforzesco, tra i monumenti più rappresentativi e popolari di Milano. Proprio in virtù delle evidenti strutture a carattere difensivo, sono stati frequenti gli assedi, le demolizioni e le successive ricostruzioni di alcune parti durante le dominazioni francesi, spagnole e austriache.
Le vicende del Castello Sforzesco si snodano nell’ampia cornice della storia della città, a partire dal primo nucleo risalente al 1358-1368 e denominato di Porta Giovia ai tempi di Galeazzo II Visconti, che utilizzò il Castello Sforzesco come dimora nei suoi soggiorni milanesi, ma anche e soprattutto come presidio militare.

Filippo Maria Visconti elesse il Castello Sforzesco a residenza, proseguendo nell’attività di consolidamento e costruzione di un vero e proprio fortilizio. Successivamente fu soprattutto Francesco Sforza, divenuto signore di Milano nel 1450, a dare grande impulso alla ricostruzione dell’edificio danneggiato gravemente tra il 1447 e il 1450.
Nel 1521 lo scoppio accidentale di polvere da sparo, forse a causa di un fulmine, fece crollare la torre centrale del Castello Sforzesco adibita a deposito munizioni.
Nell’ultimo ventennio dell’Ottocento vennero avanzate proposte finalizzate alla demolizione di tutto o di buona parte del Castello Sforzesco; fortunatamente non vennero accolte e fu affidato il progetto di ristrutturazione dell’edificio monumentale all’architetto Luca Beltrami, già strenuo difensore del baluardo sforzesco.
Nel 1893 l’architetto rielaborò un piano di ricostruzione basato su documenti d’archivio, dipinti e testi letterari coevi, che lo condussero a una ricostruzione filologica che prevedeva il recupero di decorazioni in uso all’epoca degli Sforza, la copertura dei cammini di ronda, il riposizionamento degli stemmi dei Signori di Milano e naturalmente la riedificazione della Torre del Filarete o Torre Umberto I, inaugurata nel 1904.
La Torre del Filarete fu completamente ricostruita dall’architetto Luca Beltrami basandosi su alcuni graffiti ritrovati nella della Cascina Pozzobonelli e in un’abbazia. L’architetto ridisegnò invece da zero le finestre e la facciata del Castello ispirandosi allo stile delle parti interne.
L’antico parco visconteo fu ridotto nei secoli ad arida piazza d’Armi, utilizzata per le esercitazioni militari. Tra il 1891 e il 1894 rinacque grazie all’impegno dell’amministrazione comunale del tempo: una spesa di un milione e settecentomila lire dell’epoca per 21 ettari di verde progettati dall’architetto Emilio Alemagna, l’attuale parco Sempione.
Oggi il Castello Sforzesco è sede dei Civici Musei e dal 1896 ospita una delle più vaste collezioni artistiche della città.
Al suo interno il Museo d’Arte Antica custodisce l’ultimo capolavoro di Michelangelo, la Pietà Rondanini. E ancora: la Pinacoteca; la Raccolta di Mobili con arredi dal XV secolo al XIX secolo; la Rocchetta, dove si può ammirare il Museo delle Arti Decorative con la vastissima raccolta di ceramiche; le Oreficerie; la collezione di strumenti musicali tra le più grandi d’Europa; gli Arazzi Trivulzio; l’Armeria; il Museo della Preistoria e Protostoria; il Museo Egizio e le Sale Viscontee, cornice di esposizioni e mostre periodiche.

Infine, all’interno del Castello Sforzesco hanno sede alcuni importanti archivi e biblioteche, quali la Biblioteca d’Arte, l’Archivio Storico, la Biblioteca Trivulziana, la Biblioteca Archeologica e Numismatica, C.A.S.V.A., la Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, l’Archivio Fotografico e la Raccolta Vinciana.