Loggia degli Osii

Piazza dei Mercanti, 5. (Apri Mappa)
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Descrizione

La Loggia degli Osii si trova in piazza dei Mercanti a Milano, dirimpetto al Palazzo della Ragione.
Venne costruita nel 1316 per ordine di Matteo Visconti, che intendeva realizzare attorno al Palazzo della Ragione un sistema di portici nei quali comporre le attività giuridico notarili della città. Deve il nome ai palazzi e alle proprietà degli Osii site in questo punto prima della sua realizzazione.
Suo architetto fu Scoto da San Gimignano. Dalla Loggia degli Osii i magistrati annunciavano alla cittadinanza editti e sentenze, affacciandosi dal balconcino (detto "parlera"), ornato da un'aquila che stringe una preda, simbolo della giustizia.
L'edificio ha una fronte gotica porticata e loggiata; insolitamente per lo stile gotico milanese, ha un paramento a fasce marmoree bianche e nere, proprio più del gotico genovese, forse in onore della nuora di Matteo I Visconti Valentina Doria che sposò nel 1318 Stefano Visconti.
La facciata si presenta aperta, con due loggiati sovrapposti ed una serie di trifore all'ultimo piano, che accolgono le statue. Lungo il parapetto della loggia superiore (al centro del quale sporge l'arengo da cui si bandivano gli editti), corre una fascia con gli emblemi araldici dei rioni (che prendevano il nome dalle sei porte storiche) della città, della città stessa e con gli stemmi viscontei.
Le statue sono opera in parte di Maestri Campionesi - in particolare Ugo da Campione, assieme al figlio Giovanni - e di maestri toscani. Furono realizzate al momento della costruzione dell'edificio, all'incirca nel secondo decennio del XIV secolo.
Dopo il Medioevo, la Loggia venne deturpata nel Seicento e nel Settecento, con il tamponamento delle arcate, l'aggiunta di una scala esterna e altre modifiche.
A ripristinare una situazione in grandi linee corrispondenti all'antica, sopraggiunse il restauro in stile del 1904, realizzato da G.B. Borsani e A. Savoldi.
In questo restauro venne eliminato il fastigio settecentesco che era stato aggiunto al centro del palazzo, sul cornicione, e vennero sostituiti con nuove colonne i pilastri del portico a piano terra; questi pilastri, del Seicento, avevano a suo tempo sostituito le colonne originarie cui le attuali si ispirano. Venne inoltre liberato il primo piano loggiato che era stato anche soppalcato e vennero riaperte le arcate tamponate.