Museo Poldi Pezzoli

Via Alessandro Manzoni, 12. (Apri Mappa)
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Descrizione

Il museo Poldi Pezzoli fa parte del circuito delle Case Museo di Milano. Un sistema museale cittadino, nato nel 2008 con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale e artistico milanese attraverso la storia dei suoi personaggi e conservato all’interno di ambienti unici.
Per la ricchezza delle sue collezioni il Poldi Pezzoli potrebbe sembrare un museo di lunga tradizione. In realtà nasce alla fine dell’800 e in origine era una vera a propria abitazione: la residenza aristocratica del nobile Gian Giacomo Poldi Pezzoli collezionista appassionato di dipinti, sculture, armi, porcellane, vetri, tessili, orologi e oreficerie. Una casa del tutto originale: decori opere d’arte e arredi che affollano gli spazi riempiendoli di colore e forme, sempre con un equilibrio inaspettato.
Lo studiolo Dantesco in stile gotico floreale e la Sala dei Vetri di Murano erano rispettivamente lo studio privato e la camera da letto del collezionista. La Sala delle Armi ospita antiche armature lombarde e armi da fuoco tedesche celebri per la loro proverbiale precisione. Ad uno sguardo più attento non scappano le opere d'arte incastonate alle pareti. In particolare non passano inosservati il “Ritratto di Dama” del Pollaiolo, fiore all'occhiello e simbolo del museo, la “Madonna del Libro” e la “Deposizione” del Botticelli.
La casa-museo fu aperta al pubblico nel 1881 in occasione dell'Esposizione Nazionale di Milano e da allora è diventata un modello di riferimento per altri celebri collezionisti.
Gian Giacomo Poldi Pezzoli ha ereditato la passione per il collezionismo dalla Madre, Rosa Trivulzio, a sua volta figlia di Gian Giacomo Trivulzio, proprietario di una raffinata raccolta d'arte.
La Sala d’Armi fu il primo ambiente della casa-museo a essere allestito; si trovava in origine al primo piano del palazzo. Durante la II Guerra Mondiale il Museo fu quasi distrutto e le raccolte danneggiate. Dopo la riapertura al pubblico, nel 1951, la casa presentava un assetto diverso: la Sala d’Armi era stata trasportata al pianterreno, dove tuttora si trova, nel nuovo allestimento ideato dallo scultore Arnaldo Pomodoro.