Pinacoteca di Brera

Via Brera, 28. (Apri Mappa)
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Descrizione

Questo suggestivo palazzo barocco, progettato nel 1572 da Martino Bassi per la Compagnia di Gesù e proseguito da Francesco Maria Richino, ha origini molto più antiche. Infatti la sua storia risale al XII secolo quando nei pressi di una braida (podere o spiazzo erboso) sorse un edificio monastico dell’ordine degli Umiliati, che nel 1229 eressero la chiesa di San Maria di Brera, completata nel 1347
La perduta ma celebre facciata dell’edificio fu progettata da Giovanni di Balduccio e i suoi resti si conservano al Castello Sforzesco. Quando Carlo Borromeo soppresse l’ordine il convento passò ai Gesuiti ma, una volta sciolto anche quest’ordine, nel 1773 il governo di Maria Teresa lo adibì a sede di istituti scientifici statali. Dal fronte di mattoni che dà sulla strada, attraverso un bel portale del Piermarini, si raggiunge il cortile barocco a due ordini di serliane con al centro il bronzo di Napoleone del Canova.Da semplice raccolta di gessi, stampe e quadretti usati come modelli per gli allievi dell’Accademia, la Pinacoteca si arricchì dei tesori confiscati da Napoleone a chiese e conventi dell’Italia settentrionale: non nacque dunque dal collezionismo privato, a differenza di altri importanti musei italiani, ma da quello politico e di stato. Venne in seguito aperta al pubblico e oggi conserva opere capitali dell’arte italiana e non solo, dal Medioevo all’età Contemporanea, con importanti capolavori rinascimentali.
Della trecentesca chiesa di San Maria, trasformata all’inizio del XIX secolo per adattarsi alle mutate necessità, si possono tuttora ammirare lacerti di affreschi gotici con vele attribuite al pittore Giusto de Menabuoi: basta avventurarsi tra le aule dell’Accademia a livello della strada, passeggiando tra giovani artisti, fino a raggiungere le aule di Scenografia dall’attuale Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia.