Grattacielo Pirelli

Via Fabio Filzi 25-27. (Apri Mappa)
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Descrizione

Slanciato, alto, ambizioso che sembra arrampicarsi nel cielo: 127 metri di vetro, acciaio e cemento armato. Ecco il grattacielo Pirelli, edificio che, guardandolo, suggerisce di sollevare lo sguardo verso l'alto.
Il “Pirellone”, come è comunemente chiamato dai milanesi, è, probabilmente, la più prestigiosa opera dell'architettura milanese del dopoguerra.
“L'architettura è un cristallo… forme chiuse dove tutto si consuma nel rigore dei volumi e d'un pensiero". Queste le parole dell’architetto e progettista Gio Ponti, che, più di altre, tratteggiano l’essenza di questo straordinario edificio.
La messa in opera è avvenuta a cura dello Studio Valtolina-Rusconi-Clerici, mentre l’architettura degli interni è stata affidata a Roberto Menghi.
Dal 1978 il Grattacielo Pirelli è sede della Regione Lombardia.
Per rispettare la tradizione che nessun edificio a Milano possa essere più alto della Madonnina del Duomo (109 metri circa) sul tetto del grattacielo è stata posta un'altra Madonnina in oro, copia in miniatura della sorella (85 cm contro i 4,16 metri della statua originale).
Dal 2007 il grattacielo ospita la “Vertical Sprint”, una specialissima gara podistica: 31 piani e 710 gradini a tempo di record. I campioni impiegano meno di 4 minuti.
La particolare tecnica di fondazione fa sì che il Grattacielo posi alla base su un enorme cubo di cemento. Il cubo attingendo agli strati profondi del sottosuolo di Milano, ricchi di acqua, consente all’edificio un potenziale di oscillazione al vertice di 14 cm su ciascuna delle due facce (Duca d’Aosta – Fabio Filzi): ciò significa che il Grattacielo potrebbe reggere ad un’onda d’urto pari a un vento di 400 km orari.
Il design del grattacielo è stato d'ispirazione per costruire lo storico Pan Am Building (ora MetLife Building) a New York.
Il 31° piano, detto il “Belvedere” (aperto al pubblico solo in determinate giornate dell’anno e in occasioni speciali).
Il 26° piano, detto “Piano della memoria” è lasciato vuoto nella sua parte centrale per ricordare le due vittime causate dallo schianto di un aereo di turismo contro l’edificio, avvenuto il 18 aprile 2002.